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se cerchi poesia sei nel posto sbagliato😁

lunedì 9 dicembre 2013

pedalata nera

è dicembre. esco di casa la mattina e il cielo è ancora nero. torno a casa dopo il lavoro che è già buio pesto. le ore di luce sono davvero poche e da quando non faccio i turni la bici se ne sta in garage a far la polvere..
oggi però non li faccio gli straordinari. fanculo a tutti e me ne esco alle cinque.
torno a casa e ci metto un millisecondo a cambiarmi, la salopette invernale, la maglia termica e l'antivento. prendo la lucetta da mettere in testa, i guanti e la berretta e dopo dieci minuti sono già in sella. s'è già fatto buio però e anche se ho il fanalino dietro e il giacchetto riflettente non mi va di pedalare nel traffico. opto per un giro in campagna. c'è fango  e nei tratti di strada che non hanno ricevuto i raggi del sole c'è ancora la brina della notte scorsa. ci saranno forse due gradi, ma se mi muovo non sento freddo.
la falce di luna annega dentro il cielo stellato, all'orizzonte solo il contorno scuro di rami contorti, il tutto meriterebbe una foto ma...porc.. ho dimenticato il cellulare.
dopo pochi minuti la lucetta comincia a lampeggiare, sintomo che le batterie si stanno esaurendo, lo metto in modalità di risparmio energetico, la luce si fa più fioca e continuo imperterrito
slitto un paio di volte nel fango e prendo una buca proprio male, spero per un attimo di non avere un guasto proprio adesso e l'occhio va a finire la dove manca la pompa. anche quella l'ho dimenticata a casa. ormai sono troppo lontano per tornare a prenderla e proseguo pensando positivo.
dopo i campi gelati e qualche chilometro nel boschetto arrivo al paese. mi fermo da G. che nelle ultime due settimane non mi sono fatto proprio vedere. ci sto poco, il tempo di un caffè e un cioccolatino.
al ritorno faccio la stessa strada dell'andata. il mio fiato si condensa illuminato dal fascio di luce che si affievolisce sempre più, è come una sorta di nebbia autoprodotta che distorce il poco di visibile davanti a me e rallenta la mia marcia verso casa.
dopo alcuni minuti l'energia residua delle batterie si esaurisce e resto al buio. la strada si insinua tra un filare di alberi costeggiando un fosso pieno d'acqua gelata sulla destra e una piccola scarpata che porta a un campo incolto in basso sulla sinistra. due o forse tre chilometri ancora di sterrato prima di raggiungere la deviazione che mi porterà sulla prima strada illuminata di un piccolo paese dove ci sono più vacche che esseri umani e l'odore di merda si sente fin dentro la chiesa. da lì alla statale è un attimo.
non si vede davvero un cazzo ma la strada mi è famigliare e anche se l'unico comportamento sensato sarebbe quello di scendere e camminare io continuo a pedalare facendomi guidare dal rumore delle foglie secche calpestate man mano dalle ruote grasse della mia mountain bike.
lo scricchiolio rassicurante del sottobosco si interrompe per brevi tratti dove c'è dell'erba alta o dove
la terra è nuda e fangosa. è stato in quell'istante che ho perso il controllo. la ruota posteriore ha scartato di lato scivolando come se fossi passato su una lastra di ghiaccio coperta di vomito fresco. d'istinto faccio di tutto per restare in piedi e non finire nel fosso ma d'improvviso lo schianto contro una piantella blocca la mia bici e io vengo sbalzato dalla sella. il primo impatto del mio corpo è stato contro l'albero, di faccia vado a finire contro la corteccia ed è stato come essere accarezzato dalla vecchia e ruvida mano di suor maria che alle elementari ti accarezzava con vigore se eri troppo scatenato. mentre il dolore sale fino a farmi lacrimare cerco la terra sotto i piedi ma la sfioro appena. sono fuori strada a sinistra e inizio la capitombolare tra rovi e rami secchi fino alla fine della discesa tre metri più sotto andando a sbattere violentemente con la schiena contro qualcosa che mi rompe il fiato. respiro a fatica, mi fa male la testa, la faccia è coperta di sangue. provo a muovere qualcosa, i muscoli sono ancora caldi ma inizio a sentire  i primi brividi.
mi fa male la schiena. mi puntello col gomito ma mi appoggio a qualcosa di viscido forse fango e non riesco ad alzarmi. l'aria gelata attorno a me puzza immensamente di merda, sta a vedere che sono finito su un mucchio di letame. e invece l'odore viene da me e dalle mie viscere quarciate dal ramo appuntito sul quale mi sono schiantato. e adesso capisco tutto quel mal di schiena. tiro su a fatica la testa e riesco a vedere le mie budella fumanti. sul giubbino giallo fosforescente illumintato dalla luce delle stelle una macchia nera si allarga lentamente come una macchia d'inchiostro sulla carta assorbente che usavamo alle elementari per pulire la stilografica. adesso ho freddo. il fiato si condensa davanti alla mia faccia. mi si chiudono gli occhi e..... Buon Natale!

Il testo partecipa all'EDS Nero di Natale by La Donna Camèl assieme a:

Zebre e savane - Dario
Placida come il fiume - Leuconoe
Madeleine - Melusina
Natale con soffritto - Pendolante
Ti prego, non chiamarmi Barbie - Hombre
il quadro capovolto  - Milanocongliocchiali
una vita segnata - Lillina
nero livido - Calikanto
dissolvenza in nero - Singlemama
chi è di scena? - Angela Pierri

l'elenco completo lo trovate QUI

58 commenti:

  1. Risposte
    1. occhio che potrei montarmi la testa..... smontatemela please!

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  2. Wow bello rospetto!
    Sai che fino alla fine non avevo capito che era l'eds e temevo che eri caduto davvero? Accidenti a te cazzarola! ahahhahaah

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    1. fino a prima della caduta in effetti è piuttosto autobiografico

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    2. Il finale, infatti, rovina tutto. Fino ad allora il racconto era avvincente, poi è diventato scontato.

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  3. anch'io ho temuto fosse vero, m'hai fatto vivere brutte sensazioni per tutto il post, maledetto! ;)

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  4. :-) bello, ma spaventoso

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    1. pensa che sono morto davvero e posto dall'aldilà!

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    2. Ussignùr, ma allora ho l'onore di comunicare con un vero spirito! Vado a strapparmi gli ultimi 4 capelli che ho! :-)

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    3. :-D :-D te pòssino..

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  5. Nero come la manica del vestito della suora da dove spuntava la mano pesante.

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  6. Mi hai tenuta incollata alle parole. Più nero del nero.

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  7. sei andato a spirale ma solo verso la fine si avverte il tuo cercare immagini :-)

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    1. a volte la mia incompetenza mi impedisce di capire i concetti contenuti nei commenti. questa è una di quelle volte... :D

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  8. Un grande esordio tra gli eddiessari! Grande kermitte.
    E complimenti per le foglie secche e le ruote grasse, anche se poi sotto non fa proprio sbudellare dal ridere :)

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  9. Strano racconto pre natalizzio ma ... bello!!!!!

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  10. Ma che fa, mi evita?

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  11. Vuole scherzare?! Già ne conosco pochi, di uomini che mi fanno ridere inaspettatamente, se mi evitano posso già cominciare a spararmi! Anzi, prima sparo a lei. Gliel'ho detto, è vitale che non mi eviti! Anche per lei!

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    1. il problema è che se lei ridesse troppo spesso allora andrebbe a cercare l'uomo che la fa piangere !

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    2. Ma no, ma come ci pensa?! A quello ci pensa già la sorte!

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    3. si vede che gli uomini li sceglie a caso!

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    4. Infatti mi ci sono sempre imbattuta casualmente! Con tutti i casini che combinano e le complicazioni che portano, poi, andarseli a cercare sarebbe davvero troppo!

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  12. Benvenuto Kermit, bel nero di Natale, peccato per il povero ciclista, io sono una fan delle due ruote!

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    1. fan delle due ruote ? io sono caduto come un salame sull'asfalto proprio oggi pomeriggio :DD

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    2. Be', chi non è mai caduto dalla bici, io una volta ero pure incinta...

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  13. Si è sbucciato qualcosa?

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    1. ginocchio destro. quello sinistro molto gonfio (cammino come un pinguino....) e anche il polso destro non sta benissimo.

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    2. Cavolo, ma allora si è fatto male davvero! Io pensavo scherzasse! Buon recupero, signor rospo, e la prossima volta stia più attento. Che razza di rospo è se non salta?

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    3. sono saltato.... a terra!

      PS: guardi cosa ho scoperto QUI ... è roba sua ???

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    4. Inviata stamattina.

      Senta un po' lei, passi che non ha niente di meglio da fare e vaga per i blog alla ricerca delle mie amenità. Passi che decida di farne un blog e chi se ne frega, uno mio non ne avrebbe mai potuto vederlo, quindi se ci tiene tanto faccia pure, in fondo è roba che ho scritto e non mi appartiene più. Passi la valutazione delle mie amenità espressa per mezzo dei titoli, con i quali non ho nulla a che fare, tutta roba sua. Passino le immagini della sottoscritta che non le somigliano per niente e meno male. Ma che lei scriva "Posted by Silver Silvan" non mi sta bene per niente, visto che è lei che posta sul SUO blog, NON IO. È chiaro? Spero di sì. Quindi ė pregata di firmarsi come le pare ma non Silver Silvan. Per il resto continui pure a divertirsi. Senza di me.

      Silver Silvan

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    5. un bellissimo messaggio di 'auguri' :D

      sicuramente lo pubblicheranno!

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  14. Diciamo che i contenuti sono miei, ma sono lì a mia insaputa! Non pensavo di essere seguita con tale devozione da qualcuno! Però. Ho capito perché mi danno dell'aggressiva, ahahahahahah!

    Signor rospo, ma dica un po', come l'ha trovato quel sito misterioso?

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    1. dando un occhiata alle statistiche del mio blog ho notato oggi che ho ricevuto una visita che proveniva da quel sito.... sul momento non ci volevo credere, siler silvan ha un blog !!!

      poi ho capito leggendolo che era un sito a lei dedicato da qualche suo fan. lo trovo molto ironico, avrei voluto farlo io ma mi hanno anticipato :DDD

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    2. Mah, di ironia ce n'è poca, mi creda. Ho decisamente fatto battute molto più divertenti, ci sono solo quelle più volgarotte. Non le rinnego, anche perché erano sicuramente motivate, ma viste nell'insieme danno una visione fuorviante e poco veritiera della sottoscritta. Sembro una pazza scatenata! Un po' come se aver a che fare con una incazzata 24 ore su 24 per 365 giorni all'anno! Però mi sono divertita moltissimo a rileggermi!

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    3. non mi riferivo alle sue battute ma a come vengono intitolati i post con i suoi commenti.

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  15. osti, kermit. osti.
    bravo, neh.
    ma osti. :-D

    ps: e adesso dimmi che andavamo dalle stesse suore...

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  16. vado a finire contro la corteccia ed è stato come essere accarezzato dalla vecchia e ruvida mano di suor maria

    impagabile: ho sentito la mano grattugiante....

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